L’arte e la cultura thailandesi sono state da sempre influenzate dalle popolazioni che nei secoli hanno transitato in questo paese del sud-est asiatico. Le popolazioni originali dei mon ad esempio sono state piano piano contaminate dalle tradizioni dei khmer cambogiani ma anche tutto ciò che proveniva dalla vicina India o dalla Cina ha avuto un peso notevole nell’architettura e non solo della Thailandia. Anche i paesi confinati come l’attuale Myanmar o la Cambogia hanno avuto il loro peso così come i paesi europei che tra i XIX ed il XX secolo hanno colonizzato questi territori.
L’arte thailandese è per lo più incentrata sulla scultura e sull’architettura, entrambe influenzate dalla religione buddhista Theravada. Ogni villaggio ha almeno un tempio caratterizzato da tetti spioventi con tegole verde, rosse o dorate mentre un altro degli elementi classici dell’architettura sacra sono gli stupa, monumenti solitamente di forma conica che custodiscono reliquie. Dal nord al sud del paese potrete allora osservare da vicino le testimonianze delle varie epoche che si sono succedute e toccarle con mano nelle diverse costruzioni principalmente a carattere sacro. Insieme all’architettura anche la scultura ha avuto un grande sviluppo, soprattutto sulle diverse espressioni delle statue del Buddha. Di impero in impero gli stili sono cambiati e se nel regno di Dvaravati venivano scolpite e poi ricoperte con teli finissimi per mascherare la cattiva qualità del materiale calcareo, in quello di Sukhothai sono state invece create le più raffinate e sinuose del regno.
Così come l’arte anche la cultura thailandese si è incentrata per lo più su un aspetto: il teatro danza. Tali spettacoli si basano per lo più sui racconti del Ramakien, l’epica nella quale viene raccontata la classica lotta tra il bene ed il male. Esistono diversi generi di teatro danza: il khon è il più spettacolare e implica esclusivamente musica e coreografia senza alcuna parte narrata; il lakhon racchiude in sé anche racconti più popolari ed è il genere più raffinato; infine c’è il likay, lo spettacolo più popolare dove, ai racconti più aulici, vengono affiancate anche storie comiche ed irriverenti in una sorta di satira che può prevedere anche risvolti sociali e di protesta. Un’altra arte è quella del teatro delle ombre, pratica che viene però ancora praticata quasi esclusivamente nel sud della Thailandia.
In generale comunque l’arte e la cultura thailandesi si ispirano moltissimo alla filosofia buddhista e a tutto ciò che comporta. Non si tratta in realtà solo di un approccio religioso ma anche di un modo di intendere la vita. Il popolo thailandese è infatti rinomato per la sua proverbiale dolcezza tanto che questo stato viene conosciuto anche come Paese del sorriso. I concetti buddhisti legati alla reincarnazione, alla transitorietà dell’esistenza e alla calma da applicare in ogni situazione rendono questa popolazione molto rilassata e serena grazie allo stile di vita che tende ad essere sempre affrontato con il sorriso sulle labbra. Durante il vostro viaggio potrete apprezzare anche questo aspetto di questa cultura.